Alessia Ventresino, portiere del Dream Team si racconta in un’intervista a SportDonna, parlando delle sue esperienze nel calcio a 11, nel beach soccer e la vita da mister ma anche delle passioni fuori dal rettangolo di gioco.
Come é nata la passione per il calcio?
“Penso che sia nata con me, anche se ho cominciato a giocarci a 16 anni”.
Hai qualche aneddoto calcistico da piccolina?
“Ho davanti ai miei occhi le partite che vedevo con mio padre e mia madre del mondiale USA94, quando avevo cinque anni. Ricordo di aver pianto per la finale persa, ma soprattutto i pomeriggi che volevo passare a giocare con il pallone nel terrazzo di mio cugino, quanto ho insistito per giocarci! Le ho provate tutte per convincere i miei, alla fine né é valsa la pena!”.
Hai scelto tu di indossare i guanti?
“Ho iniziato come difensore poi un po’ mio padre e un po’ il destino mi hanno spinto ad arretrare di qualche metro. Mio padre per un consiglio diretto, mi disse: “Gioca a porta che sei più brava!”. Il destino invece è intervenuto facendomi trovare da una stagione all’altra in serie C in una squadra senza portiere. Lì mi sono detta “se non ora, quando?”.
Ricordi la tua prima partita ufficiale in porta?
“Certamente. Il 6 gennaio 2010 é cominciata la mia vita da portiere, soddisfatta e contenta di quello che faccio e con una voglia di imparare e mettermi in gioco esagerata!”.
Le parate più importanti che hai mai fatto?
“In ordine cronologico dico il rigore parato alla Proietti (ora alla Lazio ed ex Roma femminile) nella scorsa stagione, poi una deviazione sopra la traversa su un colpo di testa ravvicinato di Tata nella partita d’esordio di due stagioni fa al Napoli ed infine ricordo un recupero porta dalla distanza con tiro deviato sulla traversa in finale di Coppa Campania tre anni fa al Prater Club: ricordo ancora gli applausi!”
Secondo te chi è il miglior portiere in campo femminile?
“Mi hanno colpito particolarmente Ohrstrom della Fiorentina e Thalmann del Sassuolo, purtroppo non sono nomi italiani ma stiamo crescendo in maniera esponenziale, pian piano conquisteremo tutti!”
Come reputi al momento la stagione del “tuo” Dream Team?
“Purtroppo il campionato di Eccellenza in Campania ha avuto un po’ di problemi a cominciare, d’ora in avanti dobbiamo farci trovare pronte e sempre sul pezzo per non perdere punti importanti e non farci sfuggire le opportunità. Dobbiamo metterci tanta testa ma soprattutto tanto cuore, può fare la differenza!”
Descrivici il tuo Mister Aielli…
“Ho una grandissima stima di Mr. Elio Aielli sa benissimo quello che penso di lui, persona disponibile e professionale che vuole fare calcio come si deve, senza lasciare nulla al caso. Inoltre é un grande MOTIVATORE e non ho mai visto una persona come lui che ti sprona sempre al massimo”.
Sei anche portiere di beach soccer: divertente?
“Sono due anni che ho la fortuna di partecipare al campionato di serie A di Beach Soccer con la maglia del Napoli Beach Soccer, mi sono avvicinata a questa realtà per curiosità e voglia di imparare e ne sono rimasta affascinata, ogni anno imparo e perfeziono i movimenti… é proprio vero che non si smette mai di imparare!”.
Che squadra tifi?
“Intuibile che tifi Napoli, ma da piccola e prima del Napoli di De Laurentiis tifavo Roma poiché ero fan accanita di Totti, con tanto di poster in camera e maglia. Poi é arrivato il Napoli, quello dalla Serie C alla Champions, ed io ci sono sempre stata dalla prima con il Cittadella al playoff perso con l’Avellino, dal derby con la Juve Stabia alla Coppa Italia contro la Roma, dalla Juve in Coppa Italia alla partita contro il Genoa con entrambe promosse in serie A, poi Il Villareal e il Liverpool in Coppa Uefa, il Bayern in Champions ed infine il Real”.
E se il Napoli vincesse lo scudetto?
“Il mio tifo e il mio amore é cresciuto come il Napoli stesso, per il tifo e l’amore che proviamo per questa maglia mi auguro di vincerlo davvero lo scudetto prima o poi, voglio poterlo raccontare come racconto ai miei piccoli il 09-07-2006 quando al rigore segnato di Grosso ho pianto di gioia e ho urlato siamo Campioni del Mondo, non ci credo, ho ancora i brividi”.
È’ più facile fare la giocatrice o il mister?
“Molto più facile la giocatrice, non devo dare conto a nessuna se non a me stessa. Quando ho il fischietto, invece, sono responsabile di tutti i miei Campioni ma non solo dal punto di vista sportivo ma proprio di vita, li sto formando. Chi ha la fortuna di allenare i bambini ha la fortuna e la possibilità di vedere il calcio con occhi diversi, proprio in questi giorni un piccolino é venuto da me e mi ha detto “Mister sabato ho giocato la più bella partita della mia vita!”… ti riempiono il cuore e il sorriso”.
Che cosa ripeti spesso ai tuoi bimbi?
“Sei Bravo!” Ma in generale dico a loro di provare e riprovare le cose perché solo così si raggiungono gli obiettivi. Spero che ognuno di loro porta qualcosa di buono di Me!”
Oltre al calcio, una tua passione sin da bambina?
“Il teatro. Mi piace tanto vedere le commedie teatrali, i grandi attori su quel palco sono uno spettacolo nello spettacolo. Salemme, De Sica, Izzo e Siano sono solo gli ultimi che ho avuto il piacere di applaudire, ma il colpo al cuore quando ho avuto il piacere di vedere De Sica dal vivo é inimmaginabile, bravura e magnificenza nello stesso tempo. Il teatro mi lascia a bocca aperta!”
Che cosa fai nel tempo libero?
“Tempo libero ne ho poco, ma quando sono off dal calcio, preferisco essere in compagnia del mio fidanzato Antonio, shopping e passeggiate non mancano e in più cerco di ritagliare qualche weekend per una scappata fuori porta e un po’ di tempo per la famiglia!”.
Il tuo piatto preferito?
“La pasta e patate di mia nonna, anche se la dipendenza più grande che ho é la Nutella, limitandomi ovviamente”.
Vacanza perfetta: dove e con chi
“Mi piace tanto viaggiare e ho la fortuna di aver incontrato la mia persona, con lui al mio fianco posso girare dai piccoli borghi, alle capitali europee e ai parchi divertimento!”.
Che cosa diresti ad una bimba che si vuole avvicinare a questo sport?
“Vuoi giocare a calcio? Sappi che la passione che hai la devi sempre dimostrare, dovrai lottare e superare pregiudizi e battutine varie, ma per la soddisfazione che ti da un campo da calcio ne varrá sempre la pena!”.