Sara Dossena vince la Mezza di Udine: ora nel mirino c’è New York

La forma c’è, ora è lecito sognare in grande. Sara Dossena (Laguna Running)  ha vinto la Mezza Maratona Internazionale di Udine in 1h10’10” alla bella media di 18 orari con un significato particolare.
La gara mi doveva servire come test in vista della prossima Maratona di New York del 4 novembre – spiega a Sportdonna – e ho capito che le cose stanno procedendo bene. Certo, a New York correrò il doppio della distanza, ma sono fiduciosa”.

La Dossena, 33enne di Clusone (Bergamo) è una bella sorpresa della maratona italiana. Sorprendente anche perché, in un’epoca di specializzazioni esasperate, lei viene dal triathlon e dal duathlon, discipline polisportive nelle quali, peraltro, ha dimostrato di eccellere. Sotto la guida di Maurizio Brassini , negli ultimi anni, l’atleta lombarda ha intrapreso l’affascinante strada delle lunghe distanze con una maturità che ha spiazzato favorevolmente tutti. Un anno fa, l’esordio nella Maratona di New York con una prova coraggiosa e un sesto posto in 2:29’36” che ha rappresentato una delle migliori “prime volte” in assoluto. Nel 2018 è arrivato l’oro in mezza maratona ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona (Spagna), e quindi il sesto posto degli Europei di Maratona a Berlino con un entusiasmante 2h27’53” che è anche il limite personale. Domenica altro record personale, questa volta sui 21,096 chilometri, con 1h10’10”. Una bella premessa in vista della gara della Grande Mela, forse la maratona più famosa al Mondo, al via il prossimo 4 novembre.

Ciliegina sulla torta sarebbe  stato correre i 21,096 chilometri in meno di 1h10’00”. Non ci sono riuscita per soli dieci secondi….ma a New York voglio dire la mia.

Da troppi anni (venti) un’italiana non riesce a salire sul podio prestigioso della gara che parte dal Ponte di Verrazzano e si conclude nei mitici vialetti del Central Park. Un sogno per tutti coloro che iniziano a correre e sperano di prendere parte alla corsa che ha fatto conoscere il mondo del running a livello mondiale anche con le sequenze indimenticabili del film “Il maratoneta”. Tutto è affidato alle grandi qualità psicologiche e fisiche della bergamasca di ferro, che ha fatto incetta di successi nei cross, nel triathlon, nella corsa in montagna. Adesso , ecco i fatidici 42,195 chilometri.

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