Nome: Rachele
Cognome: Barbieri
Soprannome: Rachi (per tutti) / “Bambino” (per le mie compagne di squadra straniere
Età: 21
Luogo di nascita: Pavullo nel Frignano
Disciplina: Ciclismo su pista e strada
Squadra: Fiamme Oro / Wiggle High5
Partiamo dal Red Hook di Milano: terza vittoria in tre partecipazioni, è scoccato un nuovo amore?
“Certo che sì! Mi sono innamorata di questo mondo alla prima partecipazione, Barcellona 2016! Un mix di divertimento, adrenalina e pazzia che il ciclismo non mi aveva ancora fatto conoscere!!”
Quale pensi che sia l’ingrediente vincente di questa nuova specialità, sempre più popolare e seguito in tutto il mondo?
“Credo che l’ingrediente che porti ad avere così tanto seguito a queste gare sia l’estrema personalità che ogni atleta ha. In queste competizioni, infatti, più che solo atleti trovi anche dei “personaggi”. Il pubblico, i fotografi, gli sponsor cercano davvero di scoprire il meglio di ogni atleta! Tu fai entusiasmare loro, loro lo fanno con te!”
Il fatto che si corra con lo scatto fisso come in pista, dove dire che ti sei tolta delle soddisfazioni è un eufemismo, ha aiutato ad avvicinarti a questa disciplina?
“Ahah! Assolutamente si!! Io adoro la pista e un criterium su strada con la bici da pista è un mix perfetto!! Mi piace la spensieratezza e bravura nel guidare la bici che queste ragazze hanno! Sopratutto in finale mi hanno impressionato e con questo ho imparato qualcosa! Credevo non fosse possibile fare curve così veloci e piegando così tanto con una bici senza freni! Invece si!! Si impara sempre qualcosa! Sapevo che per provare a vincere avrei dovuto rischiare e l’ho fatto!”
A proposito di pista, ti sei recentemente laureata campionessa italiana nell’omnium: da specialista delle prove di durata, qual è la sfida più grande nel preparare una gara multievento che comprende anche le prove di velocità?
“Nell’omnium non c’è la velocità vera e propria ma gare come lo scracth e la corsa a punti richiedono anche spunti veloci. La mia caratteristica principale è la volata su pista quindi per me il duro lavoro consiste nei lavori di resistenza, mi sto impegnando per cercare di migliorare così da poter riuscire a sfruttare le mie caratteristiche anche in situazioni di gara più “tirate”“.
Quali sono i principali benefici derivanti dell’attività su pista che percepisci quando passi alla stagione su strada?
“Sicuramente la cadenza di pedalata ma anche la destrezza nel guidare la bici”
Hong Kong, 12 aprile 2017, sei campionessa del mondo nello Scratch: che cosa si prova ad indossare la maglia iridata?
“E’ un’emozione indescrivibile! Non me lo sarei mai aspettata di vincere al mio primo mondiale da primo anno di categoria! Spero però che non sia l’unica”
Passando alla strada, spesso i vostri colleghi uomini sono criticati per correre bloccati da un tatticismo esasperato e si dice che dovrebbero prendere esempio da voi donne da questo punto di vista. È vero che siete più spavalde o la questione è più complessa?
“Insomma, diciamo che le gare su strada sono più gare di squadra e credo quindi che (giustamente) bisogna correrle da tali. Io personalmente sono sempre contenta di lavorare per le mie compagne perché credo che la vittoria di una compagna, quando si lavora bene, sia anche la mia vittoria. Ovvio è che portare all’ “esasperazione” qualcosa rende sempre sbagliato il fine“.
Sempre più formazioni UCI World Tour hanno una controparte femminile che partecipa al Women’s Tour, ultime la Trek e la CCC: è fondato il timore di squadroni che fagocitano i talenti alle formazioni più piccole?
“Dal 2020 partirà un nuovo progetto per noi donne: squadre World Tour. Sicuramente anche noi atlete siamo molto curiose di capire come tutto si andrà a definire ma siamo convinte che sarà solo un gran passo in avanti, stiamo tutti lavorando per portare in ciclismo femminile sempre al meglio e sono fiduciosa che sarà cosi“.
Momento amarcord: come e dove nasce la passione per il ciclismo?
“Ho iniziato ad andare in bici a 5 anni perché mia sorella Rebecca, più grande di me di 5 anni, praticava ciclismo e come tutte le “piccoline” l’ho voluta copiare… ed eccomi qua”.
Che ricordi hai della tua prima gara?
“Non mi ricordo benissimo la prima gara, sono già passati tantissimi anni!! Ricordo però i primi tempi sulla bicicletta, cuffia rossa per riconoscere le bimbe dai maschietti e tanto, ma tanto divertimento!! Il ciclismo mi ha cresciuta, mi ha insegnato e mi sta continuando ad insegnare tanto”.
Perché una ragazza dovrebbe avvicinarsi o praticare questo sport?
“Perché no!? Credo che tutti gli sport siano per tutti“.
Sei un’atleta professionista ma al tempo stesso una ragazza di 21 anni: qual è la formula segreta che ti permette di coniugare sacrifici e divertimento?
“Amo il mio sport e mi impegno per cercare sempre di rendere al 100%, però si, mi piace anche essere una semplice 21 enne: frequentare i miei amici, la mia famiglia, fare shopping, andare al cinema e tutto ciò che una ragazza fa! I tempi per queste cose sono molto pochi ma basta una buona organizzazione! Far conciliare tutto non è impossibile, basta volerlo“.
Come si svolge la tua giornata tipo?
“Sveglia nelle 9 (un po’ di ginnastica a corpo libero a volte) , colazione e allenamento tra le 10.30 e le 13.30 in base a quello che devo fare. Poi pranzo, relax / studio/ amici. In base al momento della stagione aggiungo palestra oppure vado in pista ad allenarmi (mattina+pomeriggio)“.
Segui o pratichi altri sport?
“Fin da piccola ho sempre praticato tantissimi altri sport oltre al ciclismo, uno tra tutti la pallavolo!
Ho lasciato un pezzo di cuore a questo sport. Ho praticato pallavolo per 3 anni assieme al ciclismo. Uscivo da scuola alle 13, arrivavo a casa alle 13.20, mangiavo al volo qualcosa 14-16 allenamento bici, 16.30-18 studiavo e 18.30-20.30 facevo allenamento di pallavolo !!! Così per tre volte a settimana più la partita e la gara!! Io adoravo tutto questo ma gli impegni iniziavano ad essere troppi quindi mi hanno portata a dover prendere una scelta! Ora mi piacerebbe fare anche altro oltre al ciclismo ma tante volte è più la paura di farsi male che altro quindi per ora mi concentro sul mio lavoro poi, tempo per fare altro ne avrò finita la mia carriera“.
Sui pedali vai fortissimo, come te la cavi invece con i tacchi?
“Adoro i tacchi. Per me ogni occasione è buona per indossarli!”.
Cosa c’è sui muri della tua camera?
“I muri di camera mia sono pieni di foto assieme ai miei amici!! Ammetto di aver appeso anche la maglia iridata però“.
Qual è o quali sono le corse che vorresti fortemente vincere?
“Parlando di strada mi piacerebbe tantissimo vincere il fiandre! I tifosi ti trasmettono un’energia incredibile! E’ una gara davvero emozionante!! Spero anche però che prima o poi ci facciano fare anche a noi la Parigi- Roubaix l’arrivo dentro il velodromo lo trovo stupendo!”.
Il tuo pregio?
“Me lo dovreste dire voi : ahahah non lo so!!!“.
Il tuo peggior difetto?
“Sono molto impulsiva“.
La tua paura più grande?
“Non saprei…”
Il sentimento più bello che esista?
“La felicità”
La figuraccia indelebile?
“Ne ho fatte sicuramente tante nella mia vita ma non me ne ricordo una in particolare quindi forse grave grave non l’ho ancora fatta”
Il tentativo di rimorchio più brutto che hai dovuto subire?
“ahahah”
Il tuo sogno nel cassetto?
“Vincere un’olimpiade”