Il campionato di Serie A di calcio femminile riprenderà oppure no? Ad oggi i segnali non sono incoraggianti anche perché c’è la netta sensazione che ci sia un po’ di confusione a tutti i livelli. Come succede per le società di calcio maschile c’è grande attesa di conoscere quelle che saranno le decisioni verranno prese dal Consiglio Federale e dal Governo sul famoso protocollo sanitario che dovrà essere adottato il giorno della ripresa degli allenamenti. Molto probabilmente sarà differente rispetto a quello degli uomini ma di sicuro avrà dei costi che difficilmente tutti i club potranno permettersi. Ed è questo un tema di fondamentale importanza sia per quanto riguarda il presente che l’immediato futuro perché c’è davvero il rischio che qualche società debba alzare bandiera bianca.
Nei giorni scorsi il ct della Nazionale italiana Milena Bertolini aveva lanciato l’allarme. “Quattro club di A rischiano di sparire” (LEGGI QUI).
Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari è stata chiarissima. “Per come la vedo io il calcio femminile è a rischio estinzione e pensare che eravamo appena uscite dall’ombra. I costi da pagare sono molto alti e la Federazione è concentrata sulle prime categorie maschili, mentre noi restiamo un problema secondario” le sue parole al Corriere del Mezzogiorno.
Alla fine del campionato di Serie A di calcio femminile mancano sei giornate (oltre al recupero tra Milan e Fiorentina) e sei gare di Coppa Italia (il ritorno di tre quarti di finale, semifinali e finale. Insomma sulla carta finire la stagione non sarebbe impossibile. Ma urge trovare una soluzione. Perché questa incertezza dura ormai da troppo tempo. Rugby, volley, basket e pallanuoto hanno già deciso di finire tutto in anticipo. Manca il calcio…