Il virus che sta terrorizzando il mondo sta provocando conseguenze anche nel mondo dello sport. La nazionale di calcio femminile cinese è stata messa in quarantena in Australia dove si trova per svolgere il torneo di preolimpico che si disputerà tra qualche giorno. La squadra la settimana scorsa si era allenata proprio nella città focolaio di Wuhan ed è per questo che giocatrici e lo staff, in totale 32 persone, dovranno restare in un hotel sotto il monitoraggio del personale medico fino al 5 febbraio. Quattro giocatrici, tra cui la centrocampista della squadra di Wuhan, Wang Shuang, non sono neppure partite in quanto messe in quarantena in Cina, anche se non presentavano sintomi.
La Federazione cinese ha sospeso la Supercoppa tra Guangzhou Evergrande (vincitore del campionato) e lo Shanghai Shenhua (vincitore della Coppa di Cina) che si sarebbe dovuta giocare il 5 febbraio a Suzhou.
Il torneo di qualificazione olimpica di basket femminile dal 6 al 9 febbraio a Foshan, che dista mille chilometri da Wuhan, è stato spostato a Belgrado, in Serbia.
Rinviata la sfida di hockey prato femminile tra Cina e Belgio in programma l’8 e 9 febbraio a Changzhou. Ancora non è stata presa una decisione per i Mondiali indoor di atletica in calendario dal 13 al 15 marzo a Nanchino.
Il numero di contagi in Cina del coronavirus di Wuhan è salito a 6.078 casi: è l’ultima stima postata dalla tv statale Cctv. Le morti restano ferme a quota 132, così come comunicato in mattinata dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese che aveva parlato di 5.974 contagi, già più di quelli del 2002-03 per la Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatisi a quota 5.327 nelle statistiche dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).