Atletica / Marta Zenoni: “Andavo a scuola correndo. Ora sogno le Olimpiadi”

Marta Zenoni da piccola andava a scuola correndo. Gia da piccolissima aveva sviluppata quella dote innata che le ha poi permesso di diventare una delle giovani atlete italiane più forti. La corsa l’ha sempre avuta nel sangue e non a caso è diventata la seconda più giovane atleta italiana titolata ai campionati nazionali assoluti (dopo Nicole Svetlana Reina) avendo vinto all’età di 16 anni gli 800 m a Torino 2015. Bergamasca doc, per la precisione di Ranica, ha il carattere volitivo tipico della gente di quella zona, gente che non molla mai.

Marta Zenoni è stata ospite sul canale Instagram di Sportdonna.it rispondendo così alle domande dei tanti sostenitori che la seguono sempre con brande attenzione.

Ma è vero che andavi a scuola di corsa?
“Proprio così. Mia mamma portava tutti i miei fratelli con la macchina, io non salivo con loro. Stavo dietro e correvo, mi piaceva da pazzi”
Ti ricordi la tua prima soddisfazione sportiva?
“La mia prima gara, la ricordo benissimo. Fu una gara atipica, non mi ero mai allenata. Era gennaio 2008, arrivai a Treviglio per una campestre senza allenamento. Vedevo le altre bambine che facevano respiri profondi e scatti. Rimasi esterefatta, in realtà non mi sono resa conto della partenza. Vinsi la gara e da lì è nata la mia passione per l’atletica. Vinsi una coppa enorme.”
Nel 2016 eri stata premiata dal Presidente della Repubblica come Alfiere della Repubblica…
“Meriti sportivi e rendimento scolastico, ne vado molto fiera”
Il primo ricordo più bello sportivo?
“La mia vittoria al Golden Gala di tre anni fa. Ci fu uno stadio intero che tifava per me. Il fatto di essere in Italia lo senti tantissimo, è un’emozione bellissima. Mi da una carica pazzesca. I brividi lungo la schiena mi sono venuti anche in Colombia quando tifavano tutti per me. Sentire uno stadio intero che ti sostiene è qualcosa di incredibile”
C’è qualcuno che vorresti ringraziare?
“La mia famiglia ovviamente che mi ha sempre sostenuta. E poi Achille Ventura, presidente della Bergamo 1959 Oriocenter, il mio primo allenatore”
Qual è la specialità che ti piace di più?
Gli 800 metri, confido di affrontarli meglio nel futuro”
Chi oltre a te può rappresentare il futuro nell’atletica femminile italiana? “Ci sono diversi nomi, è fondamentale l’appoggio della Federazione che io ho sempre avuto e la presenza degli allenatori competenti”.
Quante ore al giorno ti alleni? “Dipende dai periodi, questa settimana ho avuto tre giorni di riposo. Comunque due ore al giorno”Tre aggettivi per descriverti?
“Volitiva, testarda e determinata”
Di che segno sei?
“Pesci”
Il tuo difetto più grande?
“Sono molto testarda, faccio fatica a cambiare idea. Per esempio, negli allenamenti è alto il rischio di scontrarsi con me. Il mio allenatore è un “santo”…”
Che rapporto hai con i social?
“Instagram mi piace tanto, mi aiutano molto anche gestire il mio profilo. Un’azienda mi aiuta a gestirlo. E’ una bella finestra sul mondo e può essere un’opportunità. Inserisco post misti che non riguardano solo le gare, posto quello che mi sento.”
Sei superstiziosa?
“Pochissimo. Da piccola lo ero di più: ad esempio non partivo se non mi allacciava le scarpe mio papà”
Hai un cantante preferito?
“Mi piacciono Adele, Coez e Bruno Mars”
In quarantena, cosa hai scoperto di saper fare?
“Sono diventata brava a cucinare il pesce, in particolare il polpo”
Come gestisci l’alimentazione?
“In realtà, non seguo un’alimentazione mirata, cerco ovviamente di stare attenta”

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