Nahid Biyarjomandi: “L’Iran,le donne e il rugby. Da noi ragazze inarrestabili che inseguono sogni”

Un Paese sorprendente e per tanti aspetti contraddittorio dal punto di vista sociale e politico. Ma una società  in forte e continuo cambiamento. Forse attraverso i Media occidentali non ci accorgiamo di questo. Ma l’Iran è un paese che se lo leggi attraverso lo sport e il rugby, nel nostro caso, ti mostra dinamiche inaspettate. 
E’ il caso che lo sport sia oggi una cultura importante in Iran. Il perno di un lifestyle del tutto originale che mixa riferimenti all’Antica Persia, un senso religioso New Islam e linguaggi internazionali. Del resto  è inevitabile in un paese da sempre incrocio di culture, influencer secolare di Occidente, mondo Arabo e Oriente ma dove l’identità più profonda è quella di essere “ altri” da tutto, e poter essere se stessi. Dove i giovani sotto i trent’anni rappresentano l’80% per cento della sua intera popolazione e il 60% degli universitari laureati che sono donne.
Non poteva quindi mancare che Sportdonna.it fiutasse l’aria che tira. E per questo siamo andati a intervistare Nahid Biyarjomandi. Una giovane donna forte, dallo sguardo fiero.
Chi è Nahid, quanti anni ha, che cosa sta studiando, come vive oggi una ragazza iraniana come te? Presentati ai lettori italiani di Sportdonna.it.
“Mi chiamo Nahid Biyarjomandi (per gli amici BRJ).  Ad aprile compirò 32 anni. Recentemente, dopo la Laurea in Educazione Fisica,  ho completato la mia formazione con un Master in fisiologia dello sport. Da circa 11 anni il rugby è la mia passione, o meglio è la mia vita. Ne abbiamo una sola e mi piace dedicarla alle cose più preziose che abbiamo:  la famiglia e agli amici. In famiglia siamo tutti sportivi come molti giovani Iraniani oggi che amano ogni tipo di sport oltre quelli più tradizionali. E’ il nostro stile di vita. Mia sorella Nasim ad esempio  è una campionessa di Free Climbers oltre a lavorare come designers grafica.  Ma lei è un po’ più matta di me ( sorride ). Io vivo con i piedi ben saldi a terra! Devo dire in questo che i nostri genitori ci hanno sempre sostenuto nella nostra passione sportiva fra allenamenti, corsi, studi. La mia vita quindi come vedi è fatta di rugby. Lavoro come allenatore di rugby sul campo e in ufficio, come manager per lo sviluppo del rugby in Iran. E’ un lavoro senza sosta e complesso che faccio insieme a diversi colleghi in un team”.
E lavori per la Federazione…
Per la Federazione Iraniana sono Responsabile del Comitato per lo sviluppo del rugby femminile dal 2016. E dal 2018 ho preso anche l’incarico federale per la propaganda del mini rugby tra i ragazzi e le ragazze. Mi sono sposata da poco, naturalmente con un giocatore di rugby della Nazionale Iraniana, Aliakbar Gholami ( ride ndr). Nell’ambito della mia attività, e forse per via del mio carattere caparbio, sono diventata membro di “Women In Rugby”  #TryAndStopUs un progetto internazionale di World rugby che punta alla promozione dei valori delle donne attraverso lo sport. Io svolgo il ruolo di ambasciatrice del rugby in Iran. Credo che ormai l’attività sul campo e l’attività di comunicazione del nostro sport per me si equivalgano. Con orgoglio ti dico che la nostra Federazione, per questo, è stata eletta come miglior comitato dell’ Asia Rugby Association nel 2018. Ciò mi ha sostenuto nell’ entrare come vice rappresentante Iraniano nel  comitato consultivo per le donne dell’Asia 2020. Una grande sfida, un grande onore”.
Come hai iniziato a giocare a rugby e come iniziano a giocare le ragazze della tua età? Quanto è diffuso il rugby tra le donne in Iran?
Vivevo a Karaj, una città vicino a Teheran, la capitale dell’Iran. Ricordo che io e i miei amici ci preparavamo per l’esame di ammissione all’università di educazione fisica quando uno di noi iniziò a parlarci di rugby. La cosa ci incuriosì e siamo andammo a provare. Beh,  non ne sono uscita più. E da allora tutto è stato veloce e vertiginoso inseguendo la mia passione. Tanto che ora, dopo 11 anni, sono membro di una campagna mondiale di rugby che si chiama “Try And Stop Us”!

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Il rugby è diffuso oggi  in tutto l’Iran o solo in alcune aree e città?”
“Abbiamo avviato attività continuate e solide in tante categorie strategiche. Rugby 15s (adulti), Rugby 7s (adulti), U20s (contatto), U17s (X-Rugby), U13s (Tag Rugby), Beach Rugby e così fra pochissimo anche Mini Rugby. Il punto è che abbiamo molte donne e ragazze volontarie nelle nostre province come addetta allo sviluppo (DV), allenatori, arbitri. I giovani in Iran sono tantissimi e grazie a loro è stato possibile organizzare le competizioni femminili di rugby organizzate da donne in Iran. Il nostro paese ha una buona distribuzione del rugby. L’Iran è grande, ha 31 province e solo 7 di loro ormai non hanno alcuna struttura di rugby, queste sono una delle nostre missioni al Iran Rugby DV Committee. Completare la presenza del rugby in ogni parte del paese”.
Ho visto che ti occupi anche del rugby per i bambini. Ci sono dei club che svolgono questa mini attività?
“Si, in effetti il rugby come altri sport in Iran è cambiato molto rispetto a quando ho iniziato io. Ho iniziato tardi se ci pensi.  Ora le nostre ragazze lo iniziano all’età di 8-9 anni. Ricordo che all’inizio dovevamo spiegare a tutti la differenza tra rugby e football americano ma quest’anno, quando sono andato a scuola per presentare questo sport agli studenti, ho iniziato con questa domanda: chi conosce il rugby? Una ragazza ha detto : “ Non ne so nulla solo che so che non è Football americano!”
Come accade in tutto il mondo (anche in Italia) non è sempre facile per le donne che praticano sport. E fare il rugby è ancora più difficile perché il rugby è considerato come uno sport violento o solo per uomini. Cosa ne pensi di questo?
Riguardo alla tua ultima domanda, posso dire se il rugby fosse davvero violento, non sarebbe figlio dello sport, se fosse davvero violento non avrebbe un Mondiale con  più fan dopo le Olimpiadi o  quello di calcio! Penso che il rugby sia un modo di vivere. E’ una speranza per le persone che si sono perse e una piattaforma di salto per le persone forti“.
Come vivi oggi a Teheran. L’Iran è un paese complesso con una cultura molto antica. I giovani di oggi sono moderni, uguali ai giovani che puoi incontrare in tutte le altre città del mondo. Cosa sogna una ragazza come te della sua vita? Quale musica ascolti, quali vestiti ti piace indossare, cosa ti piace fare nel tempo libero.
Sono una persona normale con una mente illimitata. Sono curiosa, aperta alle cose nuove.  Sono sicuro che il mio paese ha molte ragazze come me e anche più di me. Qui ci sono ragazze inarrestabili che possono seguire una strada come la mia nella loro vita. Basta che seguano le loro passioni e i loro sogni. I sogni non sbagliano mai. Noi, in Iran, abbiamo un bellissima frase per dire ciò che vogliamo essere: sorridi e sii onesto“.

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