Se nel calcio maschile l’Inter non sta vivendo il suo miglior periodo storico, la squadra femminile può sorridere. La Femminile Inter Milano infatti punta dritto verso la conquista della serie A. Per ora il bilancio delle prime due giornate di campionato parla di una vittoria e un pareggio contro un avversario ostico come il Fimauto Valpolicella.
Per scoprire progetti e ambizioni della società nerazzurra abbiamo intervistato il presidente Elena Tagliabue.
Presidente, come valuta il debutto della sua squadra nelle prime di campionato?
“Il debutto in campionato è stato positivo, la squadra è giovane ma determinata. Si è creato un bel gruppo affiatato anche con le nuove arrivate”.
Quali sono gli obiettivi della stagione sia a livello giovanile che a livello di Prima squadra?
“L’obiettivo per la Prima squadra è quello di vincere il campionato per tornare in serie A. Per quanto riguarda la categoria Primavera, vogliamo sempre vincere il campionato per arrivare a disputare le finali Nazionali. Il settore giovanile da quest’anno è diventato tutto di Fc Internazionale. Vogliamo far divertire le bambine e insegnar loro a giocare un buon calcio visto che l’obiettivo è quello di arrivare ai livelli delle squadre europee per poi cercare di far crescere calcisticamente delle giocatrici che un giorno potranno giocare in Prima squadra. Il prossimo traguardo di FC Internazionale sarà quello di assorbire anche la nostra Primavera e la Prima squadra come ha già fatto con le altre 5 categorie”.
Spesso sono gli stessi genitori a voler dissuadere le ragazze del loro intento di giocare a calcio. Per esperienza, che cosa si sente di dire agli scettici verso il mondo del calcio femminile?
“Ai genitori, che sono il punto più importante che gira intorno alle bambine, posso dire di stare sereni e di accettare con entusiasmo la scelta delle figlie a giocare a calcio perché è un gioco divertente ed uno sport bello come gli altri dove le bambine imparano anche delle regole che serviranno nella vita e cosa più importante e che comunque le proprie figlie eviteranno di bivaccare in giro per le strade o stare ore davanti ai computer e alle TV”.
A suo parere, che cosa manca al calcio femminile italiano per arrivare al livello delle più grandi d’Europa?
“Per migliorare il calcio femminile bisogna entrare nelle scuole a promuovere l’attività. Noi con FC Internazionale e il Comune di Milano abbiamo già iniziato un progetto all’interno di alcune scuole. Poi bisogna obbligare i giornali sportivi a dedicare dello spazio anche al calcio femminile con immagini, articoli in modo da creare interesse e far conoscere la nostra realtà. Io personalmente ho impiegato 9 anni per arrivare ad essere la società che siamo oggi, circondandomi di persone serie e competenti e ottenendo così dei risultati visibili sui campi”.