Ha una delle tifoserie più calde e appassionate d’Italia, ma la voce dei tifosi non è bastata per spingere il Pink Bari verso la permanenza in serie A. Per il futuro però i propositi sembrano buoni visto che, come ci ha spiegato il presidente barese Alessandra Signorile, nonché Coordinatrice del Consiglio del Dipartimento Calcio Femminile, dietro alla Prima squadra stanno crescendo diverse ragazzine che hanno voglia di giocare a calcio. “Venerdì abbiamo chiuso la stagione eppure alcune calciatrici vorrebbero giocare sempre…” ci spiegato con orgoglio il numero uno della società nella nostra intervista.
Presidente, iniziamo facendo il bilancio di questa stagione: c’è delusione per il mancato raggiungimento della salvezza?
“Sicuramente un po’ di delusione c’è, pensavamo di fare meglio con la squadra che abbiamo allestito. Il calcio però è anche questo, alla fine a parlare è sempre il campo dove purtroppo abbiamo avuto un avvio difficile”.
Guardiamo invece alla prossima stagione, ci sarà conferma dello staff tecnico e di mister Isabella Cardone?
“Siamo in una fase di riflessione, stiamo valutando il da farsi. Naturalmente vogliamo creare una squadra che si all’altezza della serie B e che abbia la prospettiva di risalire in A. Vogliamo una squadra giovane e fatta in casa, pensiamo sia più produttivo rispetto ad andare sul mercato estero o cercare ragazze da altre parti d’Italia. Sicuramente ripartiremo da gente come Carmela Anaclerio e Lucia Ceci”.
Quali sono le difficoltà più grandi che avete affrontato in questa stagione?
“Purtroppo noi eravamo l’unica squadra del Sud in serie A quindi il nostro budget per le trasferte deve essere decisamente importante e questo toglie risorse per andare ad acquistare calciatrici sul mercato. In ogni caso anche la serie B per noi sarà molto costosa, avremo anche le trasferte in Sicilia che peseranno sul nostro bilancio. Noi non abbiamo mai fatto partire le ragazze al mattino per farle giocare nel pomeriggio stesso, cerchiamo sempre di metterle nelle migliori condizioni”.
E’ difficile trovare calciatrici che vogliano giocare a Bari?
“Spesso lo è perché le ragazze devono stare lontano da tutti per venire a giocare qui. In più noi veniamo ancora considerati come delle matricole. Puntiamo molto su chi ci dimostra la voglia di restare con noi e crede nel progetto. Abbiamo certamente l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per il Mezzogiorno. Purtroppo le uniche giocatrici della zona sono quelle che formiamo nel nostro settore giovanile perché quelle delle altre società sono ad un livello inferiore per le nostre categorie”.
Qual è il suo parere rispetto alla conferenza programmatica svolta lunedì a Roma?
“E’ stato un confronto utile da parte di tutte le parti. E’ importante unirsi per far in modo che il movimento si sviluppi. La conferenza deve essere vista come un punto di partenza, i commenti negativi servono poco perché si deve trovare il modo di ripartire. Ho visto tanto entusiasmo da parte delle squadre neopromosse e questo fa ben sperare. L’obiettivo, visto che le ragazze fanno sforzi da professionisti pur essendo dilettanti, è quello di arrivare al livello dell’Europa”.