Costretto su una sedia a rotelle dall’età di 14 anni, Antonio Genovese ha sempre vissuto per realizzare un sogno. Quello di vivere il mondo del calcio. Lo ha realizzato. Con passione, costanza e tanti sacrifici. Dopo aver fatto per tanti anni l’osservatore per le giovanili dell’Inter è diventato il primo allenatore italiano disabile con patentino Uefa-A. Trovando spesso dei “muri” di fronte ha faticato a trovare società che credessero il lui, perché quella carrozzina per molti rappresentata un “difetto” troppo grosso.
Ma Antonio non ha mai mollato dedicandosi al calcio femminile dove ha conquistato successi e avuto soddisfazioni. Ora è vice allenatore e responsabile tattica di squadra dell’Empoli Ladies, iscritta al campionato di serie B. Tutto grazie ad una incredibile passione per questo sport e per quel patentino preso nell’estate del 2010, dopo aver scoperto che nel bando per Allenatore di Base –Uefa B un articolo garantiva a due soggetti di disabili di potersi iscrivere al corso.
Oltre a nozioni tecniche e tattiche, che cosa vi trasmette un corso allenatore?
“Metodologia, psicologia, comunicazione oltre passione, esperienze personali, rispetto per gli avversari e compagni di squadra e tanto altro”.
Come giudichi, sino ad ora, il campionato dell’Empoli Ladies?
“Abbiamo sei punti in meno, a parer mio, ma stiamo costantemente crescendo sia in campo sia ciascuno individualmente e quindi… di Gruppo. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità, ogni partita per noi è una finale e noi puntiamo ai primi due posti.”
C’è una giocatrice che ammiri particolarmente e vorresti allenare ?
“La mia calciatrice preferita in assoluto è Carli Lloyd e allenarla sarebbe un sogno. Oltre alle nostre dell’Empoli, in Italia, ammiro sin da piccolissima Valentina Giacinti, e lei lo sa”.
Valentina Giacinti
Hai un aneddoto su di lei?
“Glielo dissi che se avesse usato la testa, il futuro sarebbe stato suo e per fortuna così è stato. Ricordo ancora a San Donato Milanese un Milan-Atalanta, in cui lei giocava ancora per l’Atalanta, che si mosse bene e fece un grandissimo gol”.
Inter, Sovicese, Bocconi, Res Roma, Domina Neapolis, Trani e ora Empoli: Hai una partita, un goal o una vittoria che ricordi con maggior piacere?
“Tutte le squadre mi hanno lasciato qualcosa che ricordo sempre con piacere; in Bocconi arrivammo secondi in campionato perdendolo nello spareggio; in Res Roma contro Orobica e Mozzanica guadagnammo in due stagioni diverse altrettante salvezze in serie A e fu bello vedere vincere due Scudetti dalla nostra categoria Primavera; in Domina Neapolis tre partite su tutte: contro Carpisa e Dream Team due Derby vinti in casa loro e la vittoria in rimonta da 0-2 a 3-2 contro il Grifone Gialloverde in casa; con l’Empoli .. beh tutte le vittorie sono belle e.. aspetto… quella finale…”.
Hai una frase motivazionale che dici spesso alle tue ragazze?
“Una in particolare no .. diverse (ride).. più che altro cerco di toccare le corde giuste”.
La gioia delle ragazze dell’Empoli (Foto dal sito ufficiale)
Chi vedi favorita per la lotta scudetto di Serie A femminile?
“Milan”.
E’ da poco uscito il girone dell’Italia ai mondiali, come giudichi il sorteggio?
“Poteva anche essere peggiore ma sono certo che il nostro C.T. Bertolini e le nostre Azzurre ci faranno vedere una grande Nazionale”.
Il libro “L’allenatore in carrozzina” cosa rappresenta per te?
“Si è deciso di scriverlo per caso con l’amico Artemio Scardicchio, con cui per due stagioni eravamo insieme alla Res Roma, ma forse inconsciamente l’avevo sempre voluto. Per me rappresenta un nuovo punto di partenza ed ha molta importanza poiché vuole essere voce di chi non ha voce, e per questo spero lo acquisteranno in molti e faranno passaparola, mettendo a conoscenza di chi “come me” crede non possa, ma se vuole, in realtà può fare tutto … anche allenare! Così facendo abbatte delle barriere mentali ancora troppo alte”.
Qual è la tua squadra del cuore?
“Il Milan, da sempre. Nel femminile simpatizzo anche per la Lazio oltre logicamente ad essere il primo tifoso della squadra in cui alleno e quindi anche Empoli”.
Oltre al calcio, hai una tua passione sin da bambino?
“L’Arma dei Carabinieri per cui ho provato anche a farne parte grazie alla L. 68/99 Art.3 comma 4 che ne prevede l’inserimento in ambito amministrativo ma, purtroppo, detta legge, per altro mai abrogata, non è inserita nei bandi concorsuali o meglio non con quell’articolo. All’estero, dalla C.I.A. americana, alla Polizia belga si può da tantissimo tempo (in Divisa, non da civile). Noi purtroppo siamo ancora vittime di barriere mentali prima che architettoniche”.