Giocano a calcio con lo smalto ben curato, gli orecchini e l’intimo sempre in ordine. “Perché siamo donne, prima ancora che giocatrici”. Sorridono sempre, hanno una spirito di gruppo che ha davvero dell’incredibile. E come se non bastasse sono state bravissime a diventare a cavalcare i social al punto da avere tifosi in mezza Italia. Le Bomberine, così si chiama la squadra di Padova, in breve tempo sono diventate un vero caso mediatico, rimpallate tra giornali e televisioni incuriosite da questo manipolo di fanciulle appassionate di calcio a 5 seguitissime sul web.
Un mix di femminilità e sport che ha conquistato tutti. Dopo il secondo posto dell’anno scorso nella TuttocampoCup (campionato nazionale amatoriale calcio a 5) i i loro tifosi iniziano a sognare la storica vittoria in campionato.
“Mi ricordo all’inizio quando non riuscivamo neppure a pareggiare una gara – spiega Giulia Gradara, 31 anni, una delle fondatrici. Ogni volta subivamo almeno venti reti, quando riuscivamo a farne una veniva giù lo stadio. Non ci siamo mai abbattute, sapevamo che lo spirito c’era e che poteva nascere qualcosa di speciale. Ce ne accorgevamo da come reagivamo dopo ogni sconfitta. Attenzione, non è che ce ne fregassimo, ma che semplicemente gli davamo l’importanza che meritava. Tutto qui. Piano piano il nostro modo di pensare ha contagiato qualche ragazza con un passato a 11 ma stanca di un certo modo di vedere il calcio. Alcune avevano addirittura smesso ma hanno voluto riprovarci con noi. Così ecco che è nato un nuovo gruppo incredibilmente coeso e convinto che questo sia lo spirito giusto per giocare a calcio. Prima di scendere in campo parliamo di moda, mostriamo alla compagna l’ultimo smalto o il nuovo vezzo e ci consigliamo qualche estetista nuova. Siamo donne, siamo femminili anche sul terreno di gioco“.
Giulia racconta come è nato il discorso social. “A noi non interessa dire abbiamo vinto ma che abbiamo giocato e ci siamo divertite. E vi facciamo vedere che è davvero così. Così ci siamo inventate la pagina Facebook che è risultata subito un successo pazzesco. Facciamo vedere il dietro le quinte, come prepariamo le gare e magari qualche riunione al pub dopo l’allenamento. Ognuna di noi lavora o studia, io seguo il commerciale per un’azienda ad esempio. Arriviamo stanche all’allenamento ma quando siamo insieme ridendo e scherzando ricarichiamo le pile e non c’è cosa più bella“.
Anna Gobbato, ha 26 anni, e lavora come insegnante di educazione fisica. Al mattino è in una scuola elementare al pomeriggio con gli adulti in una palestra. “Sono arrivata qui quattro anni fa – spiega – avevo appena smesso a 11 perché davvero senza entusiasmo e con l’assillo di vincere sempre e a ogni costo. Ho voluto provare questa nuova situazione e devo dire è stato amore a prima vista. Qui c’è solo voglia di stare insieme, di sorridere, di prendere tutto con lo spirito giusto. Questo è il bello del calcio”.
Anna quando in campo indossa sempre un paio di orecchini. “Ma certo, in campo sono una donna, con tutta la mia femminilità. Guai se non abbiamo lo smalto sulle unghie delle mani, per quelle dei piedi a volte facciamo delle eccezioni. Il momento più bello? Forse il post allenamento: ci raduniamo in qualche locale di Padova e lì facciamo festa alla grande, speriamo che prima o poi non ci mandino via. Scherzi a parte. davvero noi vogliamo trasmettere a tutti la nostra voglia di vivere con il sorriso. Qualcuno in città ora inizia a riconoscerci e devo dire che la prima volta che mi è successo mi ha fatto un po’ strano. A qualche mia compagna è successo anche in altre città italiane, incredibile!“.
Dietro a queste scatenate ragazze c’è lui, Marco Bobby, 40 anni, presidente e allenatore. “Tutto è nato per caso – racconta – quando insieme ad un gruppo di amici abbiamo organizzato per ridere una sfida, stile arena, tra ragazze. Ci siamo fatti talenti tanto ridere che dopo qualche tempo in ufficio si sono presentate alcune ragazze chiedendomi di far nascere una squadra che poi abbiamo deciso di chiamare le Bomberine. Ci siamo iscritti ad un campionato amatoriale con risultati pessimi: 227 gol presi, 4 quelli segnati. Ma tra le ragazze c’era sempre voglia di ridere, di divertirsi, di non arrabbiarsi e questo mi piaceva da pazzi. Le nostre gare erano davvero delle feste. Poi l’anno successivo si sono unite giocatrici più forti attratte dal nostro spirito e dal nostro modo di pensare. Così è nata una squadra molto competitiva che continua a non essere iscritta per scelta ben precisa ad alcun campionato “serio”, perché vogliamo sempre rimanere così. Ma quando affrontiamo in amichevoli certe squadre di leghe superiori, rendiamo la vita dura a tutte. Le ragazze sono poi state bravissime a fruttare molto bene i social, di avere l’idea e di darle continuità con post ironici e divertenti. Una curiosità i post che attirano più like sono quelli che hanno dentro “sorrisi”, a dimostrazione che alla gente piace proprio questo aspetto. La squadra è composta da 14 giocatrici, tutte carine, eleganti, femmine e lontane dagli stereotipi del calcio femminile. Sono orgoglioso di loro perché stanno portando avanti qualcosa di unico“.
Durante il ritiro estivo a Falcade
A Falcade ci si riscalda così
Le ragazze preparano una sfida nel bosco per fare gruppo
Durante un’amichevole estiva
Festa grande dopo una vittoria