Sara Dossena sfida le più grandi a Nagoya in una gara tutta femminile – SPORT DONNA

Domenica (anzi: nella notte fra domani e domenica) la bergamasca Sara Dossena sarà al via della Maratona femminile di Nagoya. Nel paese del Sol Levante è d’uso organizzare gare di 42,195 chilometri solo in “rosa”. Lo scorso gennaio si disputò la Maratona di  Osaka (vinta nel 1982 dalla piemontese Rita Marchisio).  Ora ecco Nagoya per la tenace lombarda, che ne viene, due domeniche fa, dal successo nella Mezza Maratona di Treviglio. Però il 10 marzo il salto è notevole: dalle stradine della campagna lombarda ai rettilinei della metropoli nipponica.
Sto bene rispetto agli Europei di Berlino (2h27’53”, sesto posto con il record personale-ndr) e il percorso mi piace, con lunghi viali e senza troppi saliscendi. Speriamo solo che non soffi il vento. Le avversarie ci saranno eccome…”.
Lei non lo dice, ma  l’obiettivo sarà realizzare un miglioramento cronometrico, cosa che, lo scorso novembre, sfumò proprio alla vigilia di New York. Sara fu costretta a rinunciare alla Maratona della Grande Mela per un fastidio manifestatosi proprio alla vigilia. Sarà interessante, per lei, sfruttare il “treno” di tre keniane fuoriclasse come Valary Jemeli (2h20’53”), Visiline Jepkesho e Monica Jepkoech. Al via, ovviamente, le runner di casa, esponenti di una scuola dalla lunga tradizione: Reia Iwade, Kayoko Fukushi e Shiho Takechi. Per loro piazzarsi sul podio avrà il significato di guadagnarsi il “pass” per il trials olimpici giapponesi di ottobre. Il campo delle partenti è molto qualficato e competitivo, ma conosciamo la grinta proverbiale della mezzofondista lombarda, capace nel 2017 , all’esordio sulla distanza, di cogliere il sesto posto nella Maratona di New York.

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