Da allenatore a Direttore Sportivo, la sua estate è stata di quelle dense di impegni e di difficoltà. PerFausto Lorenzinicostruire questo Ravenna ha rappresentato prima che una sfida al mercato una lotta con sé stesso: non farsi demoralizzare di fronte a rifiuti eaddiidolorosiè stato probabilmente il segreto che ha portato ad approntare una squadra che dovrà mantenere laSerie Ae provare anche a togliersi qualche altra soddisfazione.Il “diesse” parte proprio da una battuta che la dice lunga sulle sue difficoltà in sede di mercato. “Siamo stati lasquadra più rifiutatad’Italia e questo è stato un sintomo del fatto che probabilmente negli scorsi anni non abbiamo lavorato al meglio“. Il traghettatore che ha regalato lasalvezzaalla squadra nello scorso campionato ha dovuto fare i conti con diversi no di molte giocatrici, ma ciò che gli ha dato fastidio non sono le risposte negative, ma soprattutto la mancanza di credito verso unprogettonuovo nel quale lui stesso crede fermamente. “Il cambio del nome, uno staff di prim’ordine per il femminile e i nostri tentativi di tesserare giocatrici con nomiimportantinon erano un colpo di testa, ma il segno di una chiara volontà che vogliamo fare un passo in avanti importante.Spiace– prosegue Lorenzini – che da alcune parti questo non sia stato capito ed alcuni “no” che ho ricevuto gridano vendetta perché questo progetto è valido e noi stiamo mettendo tutto quello che possiamo per far si che questa società possa diventare un modello di crescita per il calcio femminile in Romagna e in particolar modo nella provincia di Ravenna. Stiamo riuscendo e riusciremo a fare tutto questo in futuro – spiega – anche grazie al contributo dell’Amministrazione e di tutte quelle persone istituzionali che fino ad ora ci hanno aiutato ed hanno apprezzato il nostro intento“.I no dolorosi non sono però arrivati solo dalle possibilinuove giocatrici, ma anche da quelle ragazze che già facevano parte della squadra, attirate prima dalle sirene e approdate poi su altri lidi. Qui Lorenzini non nasconde la suaamarezza, pur senza fare nomi. “Dispiace molto aver perso delle ragazze che erano con noi da molto tempo e nelle qualicredevamoper costruire questa nuova avventura. Purtroppo loro non ci hanno creduto e questo se da un lato rafforza ciò che dicevo inizialmente sul lavoro non buono degli anni passati, dall’altro mi amareggia un po’ perché mi sarebbe piaciutocostruirequesto nuovo camminoinsiemea loro e allo stesso tempo credo che ciò che stiamo costruendo sia un’opportunità importante per chiunque nel mondo del calcio femminile“.Il primo passodella squadra in Coppa Italia ha segnato un risultato importante: un 8-1 contro l’Imolese tutt’altro che scontato alla vigilia e il successivopassaggioal secondo turno. “È unbell’inizio, sono contento della squadra che siamo riusciti a costruire e mi fa piacere vedere che alcuni elementi importanti e con un passato decisamente di livello hanno creduto nel nostro progetto di crescita così come non trascuro il fatto che delle giovani con grandi prospettive abbianoscelto Ravennacome rampa di lancio“.
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