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Al ‘Corriere dello Sport’ il forum della FIGC per parlare dello sviluppo del calcio in rosa

 

Un futuro roseo per ilcalcio in rosa. Lo sviluppo del calcio femminile italiano sta trovando fondamenta solide grazie all’impulso impresso dallaFIGCa partire dal gennaio 2015, quando è stato intrapreso un percorso che lo pone al centro di un trend di crescita in termini di investimenti, attenzione dei media e incremento delle tesserate.In questo senso, la stagione appena iniziata assume un’importanza strategica fondamentale per consolidare i primi importanti risultati e proseguire con il piano di sviluppo che interessa in modo trasversale sia il vertice (lavoro delle squadre Nazionali e regolamentazione che faciliti l’ingresso nel movimento dei club della serie A maschile) sia la base (incentivazione e organizzazione dell’attività giovanile).Dei mezzi per raggiungere un traguardo ambizioso, ma che finalmente appare all’orizzonte, si è parlato lunedì in occasione del forum ospitato nella sede romana del‘Corriere dello Sport’e organizzato dallaFIGCin occasione della ‘Grassroots Week’, la Settimana Europea dello Sport che si chiuderà sabato. Diversi gli argomenti affrontati in occasione della tavola rotonda e pubblicati oggi sulle pagine del ‘Corriere dello Sport’, un’analisi a tutto tondo del movimento italiano con una disamina degli importanti passi in avanti fatti negli ultimi anni, ma anche delle criticità ancora presenti.Ad affrontare il tema insieme aWalter Veltronie al condirettore del ‘Corriere dello Sport’Stefano Barigelli, non potevano mancare alcune delle donne impegnate in prima persona nello sviluppo del calcio femminile, dal neoCt Milena Bertolinial capitano della NazionaleSara Gama, fino aPatrizia Panico, vice tecnico dell’Under 16 azzurrae prima donna italiana a guidare dalla panchina una nazionale maschile. Tra gli ospiti del Forum anche il vicedirettore generale della FIGCFrancesca Sanzone, il delegato al Dipartimento del Calcio FemminileSandro Morgana, il presidente della Divisione Calcio a 5Andrea Montemurro, il presidente delle campionesse d’Italia in carica dellaFiorentina Women’s Sandro Mencucci, la responsabile dell’Area Sviluppo della FIGCPatrizia Recandio, la psicologaSara Landi, responsabile dei Centri Territoriali Federali e il ricercatoreMoris Gasparri, autore di un libro che sarà pubblicato in Primavera sulla storia e l’evoluzione del calcio femminile.“Il calcio femminile è uno strumento di uguaglianza – ha dichiarato Veltroni – più si allarga la base e più assomiglieremo al resto del mondo”. Veltroni ha poi sottolineato l’importanza del ruolo giocato dai media per la crescita del calcio in rosa, un invito raccolto dal condirettore del ‘Corriere dello Sport’ Stefano Barigelli: “Il mio giornale sosterrà il calcio femminile, è un terreno fertile e alla FIGC va dato atto dell’impegno”.Un impegno ribadito dal vicedirettore federaleFrancesca Sanzone:“La Federazione crede nello sviluppo del calcio femminile e lo dimostra con la concretezza delle sue azioni. C’è un’attenzione forte oggi sul movimento e per alzare il livello bisogna lavorare con il dipartimento. Dobbiamo entrare nelle scuole e mettere mano alle norme. Apriamo un tavolo tecnico, questo è il momento della svolta”.L’attenzione alla base è la parola d’ordine anche diMilena Bertolini, il neo Ct della Nazionale che ha esordito sulla panchina azzurra con due vittorie nelle qualificazioni al prossimo Mondiale:“Per far crescere i numeri bisogna entrare nell’ambiente protetto delle scuole e che bambine e bambini giochino assieme. In quanto alla Nazionale so bene il peso che ha come traino e noi abbiamo voglia di fare bene, di tornare ai risultati degli anni Novanta. Dobbiamo vincere e fare un buon calcio”.Capitano della Nazionale e Consigliere federale,Sara Gamagioca la sua partita su più tavoli:“La UEFA da qualche anno sta puntando molto sul calcio femminile e ha promosso la campagna ‘Together#WePlayStrong’ che coinvolge sempre più ragazze. A 12 anni le ragazzine abbandonano ed è lì che bisogna intervenire, il messaggio da trasmettere è che il calcio è cool”.A rompere una delle tante barriere culturali è stataPatrizia Panico, che pochi mesi fa è diventata la prima donna italiana ad allenare una Nazionale maschile in occasione della doppia amichevole dell’Under 16 con la Germania:“Alleno i ragazzi e a loro non interessa che io sia una donna. Loro non sono scettici, sono gli adulti a non fidarsi. Una donna è un valore aggiunto, porta nuove idee, punti di vista diversi. Dobbiamo lavorare, inserendo sempre più donne nel calcio maschile”.Un messaggio condiviso dal delegato al Dipartimento del calcio femminileSandro Morgana:“Il nostro slogan è ‘Il coraggio dell’uguaglianza’, dare alle donne le stesse opportunità degli uomini. La Lega Dilettanti deve continuare ad occuparsi di donne in contesti diversi, bisogna portare il calcio nelle scuole. La strada è quella giusta, ma bisogna trovare anche le strutture, che soprattutto al Sud mancano”.

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