Calcio femminile / Mondiali: ecco perché la più forte di tutte è restata a casa

 

La più brava, la più pagata, la più forte di tutte. Ada Hegerberger, sarebbe stata la stella di questi Mondiali di calcio femminile e invece è rimasta a casa. Per sua scelta. La calciatrice infatti da tempo sta battagliando con la Federazione norvegese colpevole a suo dire di trattare in modo troppo diverso le compagne di nazionale, rispetto agli uomini. Ineguaglianza meno lampante in Francia, dove tra l’altro alcune giocatrici hanno ingaggi da metà classifica di Ligue 1. Hegerberg, a Lione, guadagna ben 400.000 euro lordi l’anno. Più o meno quanto un giocatore dello Strasburgo, 11/o nella massima divisione maschile. E più di chi gioca a Digione (18/o), Caen (19/o), Amiens (15/o), Reims (8/o) e Nimes (9/o).Ada,Pallone d’oro 2019,  però ha dichiarato guerra ai suoi dirigenti federali non tanto per la paga in nazionale, dal 2017 identica a quella degli uomini, ma per la disparità di trattamento durante i ritiri, come raccontato in patria: “Ci facevano fare pubblicità gratis, invece i maschi erano pagati. In ritiro avevamo a disposizione una sola maglia. E solo un paio di scarpini per l’Euro 2017, quando gli uomini ne scelgono a volontà“. A France Tv,  ha poi svelato un retroscena sul direttore commerciale federale che rifiutò la sponsorizzazione della principale azienda edile norvegese “perché il calcio femminile non è interessante commercialmente parlando“.La decisione di Ada ha fatto molto discutere, tanto che anche uno dei volti più noti del calcio norvegese, il centrocampistaMartin Odegaard, giocatore del Vitesse ma il cui cartellino è di proprietà delReal Madrid, l’ha criticata apertamente.“Non hai trovato di meglio da fare prima dell’inizio dei Mondiali?– le ha scritto su Instagram il centrocampista –Le giocatrici norvegesi si sono qualificate per rappresentare il nostro Paese, e questa rappresenta una delle cose più importanti per chi gioca a calcio. Orahanno ricevuto una forte pressione negativa a causa della tua decisione, la Nazionale merita di meglio“.

Redazione SportDonna

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