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La lettera/”Uomini sportivi professionisti date alle vostre figlie i vostri privilegi. Essere donna non è una colpa” – SPORT DONNA

 

Oggi  le atlete italiane che fanno dello sport il loro «lavoro» sono costrette a gareggiare da dilettanti, senza eccezioni, perché nessuna federazione permette loro di accedere all’attività professionistica. Per questo motivo, tra le tante iniziativa, è nata anche quella della raccolta di firme per una petizione al presidente el Coni Giovanni Malagò. Quello che pubblichiamo è invece una lettera aperta di Cristina una ragazza di Cagliari, che in maniera molto semplice lancia la sua richiesta.“Non è Femminismo, é lavoro. Sono una “non mamma”, come piace specificare alla societá odierna. Ma sono una Donna. Figlia di una “ex” sportiva cresciuta tra i campi di gioco. Lo Sport si divide in Professionistico e “falso dilettantistico” e dilettantistico. Perché solo il calcio, il basket, il golf  e il ciclismo sono per legge discipline sportive professionistiche. Le donne sono escluse da tutto.Le Donne Sportive professioniste de facto iniziano, nella maggior parte dei casi, bambine, e quando la passione é accompagnata dal talento prosegue con sacrificio e dedizione. Giornate di lavoro, preparazione tecnica, fisica e traguardi, di 8 ore. Si il talento che diventa lavoro.Quando poi diventi Mamma, non per caso, sei una “non lavoratrice” Sola che non perde il suo talento, ma che perde la fierezza professionale quella di veder riconosciuto il suo lavoro il suo percorso il suo ruolo. Lo Sport “professionistico” Femminile italiano ha lavoratrici Geniali che hanno sacrificato ogni aspetto ogni sfumatura del loro essere donna e non raramente rinunciato. Avendo il non obbligo di essere Madri ma il diritto di esserlo. Il sostegno alla maternitá delle Sportive “Dilettanti ” sará un diritto anche per le “false dilettanti”.Un piccolo passo per Sport per quello delle lacrime delle fatiche, delle delusioni e delle vittorie, fasciature nascoste pur di esprimersi. Arte dello Sport. Che ha un rovescio che si chiama dignitá e contrattualmente si chiama retribuzione. Uomini Sportivi professionisti date alle vostre figlie i Vostri privilegi, i Vostri fievoli diritti, date un mondo che non si intimorisca a riconoscerLe lavoratrici e talenti dello sport. Siate sportivi. Non é un hobby essere Donne sportive Professioniste come non lo é per Voi. Uomini Sportivi perche non scegliete un vostro alter Ego Donna dello Sport e non indossate la maglia di una Sportiva?“.

Redazione SportDonna

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