Le donne praticano sport ma raggiungere il professionismo in Italia resta un’utopia. Il quotidiano Repubblica analizza la situazione sottolineando che anche atlete del calibro diFlavia PennettaeRoberta Vinci, star nel mondo del tennis, sono sempre state considerate solo dilettanti.Secondo la legge 91/81 esclusivamente chi pratica calcio, golf, pallacanestro, motociclismo, pugilato e ciclismo viene riconosciuto e quindi tutelato come professionista. Peccato che nessuno di queste discipline abbia unacategoria femminile. E poi ci sonole clausole “anti mamma”ovvero quelle scritture private in cui si vieta esplicitamente alle donne di rimanere incinte, pena l’espulsione immediata dalla società e il rischio non poter più tornare a gareggiare.Un’altra questione riguarda invece i compensi. Sempre secondo l’inchiesta diRepubblica, le donne percepisconocirca il 30% in meno rispetto agli uomini. Senza contare poi il problema legato alletutele previdenzialiper le atlete che soprattutto nel post carriera non è da poco.FOTO:Bresciacalciofemminile.it
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