E’ nata in California ma la famiglia è di origine italiana, da qui la decisione di giocare con la maglia Azzurra. Ed è ancora questo l’obietto diArianna Criscione, portiere classe 1988 che dopo l’esperienza al Saint Etienne, in Francia, nella prossima stagione giocherà in Svezia con la maglia delKungsbacka.Come hai iniziato a giocare a calcio e perché hai scelto di stare in porta?“Ho cominciato a giocare e giocare in porta perché la mia sorella giocava in porta. E ho sempre seguito lei, volevo fare tutto che lei ha fatto”.Quali sono i limiti più grandi del calcio femminile in Italia?“Ho giocato in Svezia, Francia, Olanda e anche Norvegia. Ora sono tornata a Svezia. Gioco per la Kungsbacka. Il limite più grande per il calcio femminile è che la popolazione non ha fiducia nelle donne per giocare. In altri paesi ci sono più risorse per il calcio femminile”.Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione in Svezia?“I miei obiettivi questa stagione sono a tornare a giocare con la Nazionale e poi fare gli Europei con la Nazionale”.Cosa diresti ad una bambina che si avvicina al mondo del calcio e trova qualche difficoltà in un mondo ancora troppo maschilista?“Io direi alle bambine che non devono avere paura di giocare calcio. Con calcio si può giocare forte sul campo e essere una donna lo stesso fuori il campo. E non avere paura di giocare al estero, si può imparare tanto fuori e dimostrare al mondo come forte calcio femminile è in Italia”.
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