“Quando perdo mi sento morire” | Sinner resta senza parole: è successo dopo la finale del Roland Garros

Jannik Sinner - Foto dal suo profilo Instagram - Sportdonna.it
Sinner fa fatica a riprendersi, dopo la finale del Roland Garros le lacrime e uno sfogo che ha spiazzato il mondo del tennis
Il trionfo a Wimbledon ha impedito a Carlos Alcaraz di scavalcare Jannik Sinner al primo posto del ranking ATP. Tra il campione altoatesino e quello spagnolo vi è una rivalità assimilabile a quella che ha animato il circuito maschile a inizio secolo e che ha visto protagonisti Rafael Nadal e Roger Federer.
L’azzurro è da oltre un anno sul trono della classifica mondiale ma non è stato semplice difendersi dagli ostacoli che ha trovato lungo il suo cammino, come due problemi fisici che lo hanno costretto a saltare il torneo di Roma dello scorso maggio e le Olimpiadi di Parigi ad agosto.
A complicare il tutto è stata la squalifica di tre mesi, inflitta e concordata con la Wada, scontata nella prima parte della stagione in corso e che ha gettato diverse incognite sulla tenuta fisica e mentale di Sinner.
Lui è ripartito di lancio, centrando la finale agli Internazionali BNL d’Italia e al Roland Garros. Mentre al Foro Italico il match conclusivo si è concluso con un successo netto e meritato da parte di Alcaraz, a Parigi Sinner si è fatto rimontare, quando la vittoria sembrava ormai alla sua portata.
Dopo la sconfitta in finale del Roland Garros ha pianto
Non è stato facile per lui accettare questo k.o. e la strada per Wimbledon è apparsa in salita dopo l’eliminazione anticipata nel torneo di Halle, in Germania. Metabolizzare una sconfitta è un arduo compito e a parlarne è stata Aryna Sabalenka.
La tennista bielorussa è stata sconfitta da Coco Gauff in finale del Roland Garros ed è scoppiata poi a piangere e ha rivelato il suo stato d’animo sul proprio canale YouTube.

Perdere è un dramma, non tutti riescono ad accettare la sconfitta
La confessione è stata toccante e sincera: “Essere un’atleta è davvero noioso. La tua vita dipende dai tuoi risultati. Quando perdo mi odio, è come se vivessi costantemente tra alti e bassi. Perdere fa sempre schifo. Quando perdo mi sento morire, non vorrei più esistere“.
Uno sfogo e un’ammissione che fa capire quanto la tenuta mentale sia fondamentale per uno sportivo professionista e quanto l’agonismo prevalga in determinati contesti, senza essere in grado di rispettare l’avversario e riconoscerne la bravura.